Procrastinare è un’abitudine comune, ma non molto sana. Ecco 10 regole che possono darci una mano a smettere di rimandare
Talvolta non ce ne rendiamo nemmeno conto, eppure si tratta di un’abitudine che influenza molto la nostra vita. Procrastinare, ovvero continuare a rimandare qualcosa, che si tratti di un impegno lavorativo, del semplice riordinare casa o disfare una valigia, di recarci dal medico e così via, è un comportamento da non sottovalutare. Le cause possono essere disparate, dalle più banali, come la semplice pigrizia, alle più serie, come un’ansia o una particolare reticenza che mina il nostro benessere. Ecco 10 regole o consigli che possono darci una mano.
Lo abbiamo fatto tutti, una volta o l’altra. Continuare a rimandare qualcosa fino a quando la giornata non è terminata e pensare che è ormai troppo tardi e ci penseremo l’indomani. Certo, può capitare di non riuscire sempre a portare a termine gli impegni presi o di sentirsi particolarmente stanchi. Il problema sorge quando questo meccanismo diventa un abitudine e ci porta delle conseguenze che interferiscono con il normale svolgimento della vita. Isolarci, ad esempio, perché rimandiamo di continuo un’uscita con le amiche. L’accumularsi della biancheria sporca, perché non facciamo la lavatrice. Piccoli esempi, che ci aiutano a comprendere quanto importante sia avere consapevolezza di sé.
10 regole o consigli per smettere di procrastinare
Prima di tutto, prendere consapevolezza di questo meccanismo è fondamentale per riuscire a cambiare il nostro atteggiamento. Una volta che ci saremo resi conto che non può trattarsi sempre di stanchezza o malumore, che la nostra è ormai un’abitudine nociva, possiamo provare a darci una mano.
In primo luogo, rilassiamoci. Spesso abbiamo timore di sbagliare e fallire e quindi rinunciamo in partenza. Non dobbiamo ricercare la perfezione in ciò che facciamo, ma semplicemente metterci all’opera. Non pretendiamo troppo da noi.
Cerchiamo di non sovraccaricarci. Se pretendiamo da noi stessi di fare “tutto, subito e all’improvviso”, magari prefissandoci obbiettivi irraggiungibili, fallire ci farà sentire sconfitti e ci farà perdere la voglia di riprovare o di impegnarci in qualsiasi cosa.
Organizziamoci. Avere in mente uno schema, stabilire delle priorità, ci eviterà di sentirci sopraffatti. Non dobbiamo diventare ossessionati dal controllo, ma solo delineare un quadro dei nostri impegni. Il che porta al punto successivo.
Fare una lista. Scrivere ciò che dobbiamo fare e spuntare una voce alla volta, ci aiuterà molto. Questo perché sapremo come muoverci, come dividere i tempi, cosa è essenziale e cosa, invece, può aspettare.
Decidiamo di agire. La mente ha un potere pazzesco e per questo è essenziale fare nostra la convinzione che è il momento di “muoverci”. Una volta che avremo interiorizzato questa “verità” ci sembrerà più semplice metterci all’opera.
Facciamo un passo. Iniziamo da una cosa qualsiasi, l’importante è cominciare. Quando ci mettiamo in moto, ci l’energia, la voglia di fare, seguiranno a ruota.
Non temiamo il fallimento. Quale che sia l’impegno, il compito, in cui ci stiamo cimentando, non dobbiamo aver paura di sbagliare. L’esperienza ci aiuta a migliorare. E non sentiamoci in colpa che non riusciamo a fare tutto alla perfezione: siamo esseri umani, non robot!
Motiviamo noi stessi. Come abbiamo accennato, la mente riveste un ruolo importante. Quando sentiamo che stiamo ricadendo nel meccanismo di pensare “lo faccio dopo” o “posso farlo anche domani”, fermiamoci e prendiamo un bel respiro e cerchiamo di darci la spinta per rimetterci in moto.
Chiediamo una mano. Se ne abbiamo bisogno, ben venga. Saper chiedere aiuto, che si tratti anche della più piccola e semplice delle mansioni, non è certo una vergogna. Così come se abbiamo solo bisogno di qualcuno che ci ricordi che possiamo farcela.
Eliminiamo ciò che non è essenziale. Se ciò che ci spaventa è la mole di impegni e cose da fare da cui ci sentiamo “schiacciati”, nessun problema. Cosa, nella nostra lista, non è davvero fondamentale e può essere accantonato? Eliminiamo qualcosa e ci sentiremo meno “esausti” prima ancora di iniziare.